Il nome

Attestati da un’epigrafe, già murata nella chiesa parrocchiale di Nese, in Comune di Alzano Lombardo, i nomi latinizzati degli antichi villaggi celtici della Valle Seriana: Larianum (Ranica), Anexia (Nese), Bromano (Brumano), Nimbro (Nembro) e Comenduno ci parlano dell’antico dominio romano che aveva assegnato la bassa Valle Seriana alla Gens Alicia.

La denominazione di Praedium alicianum (podere aliciano), divenuta in seguito Alesano, fu probabilmente la radice dell’attuale nome di Alzano.

Ad Licinianum Vicum, Allicianum, Alesano, Alzano, sono i termini dell’evoluzione etimologica del nome secondo Floriana Cantarelli.
Alcuni hanno ipotizzato l’identificazione con Alzano Lombardo del Licini forum, citato da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, che riporta preziose notizie sui popoli dei Germani e degli Slavi.

La località di Anesio (Nese) è attestata nel 910 e quella di Alesano (Alzano) nel 919. La prima citazione di Alzano Sopra, che conosciamo, si trova in un atto dell’anno 1000, in cui si legge “Alesano Subteriore” secondo il Mazzi, Corografia, pag. 19.
Nel secolo XI è pure documentata l’esistenza sia di Alzano Inferiore sia di Alzano Superiore.

Nella pergamena n. 3053 dell’anno 1383 del Comune di Bergamo si parla di Alzano Inferiore, come pure negli Statuti di Bergamo del 1421, ove sono citati come Comuni anche Nese, Olera, e Alzano Superiore.

Nel sec. XVI compare la denominazione di Alzano Maggiore, mentre negli statuti cittadini del 1263 era semplicemente quella di Alzano.

Negli statuti di Valle Seriana dell’anno 1470, custoditi nella Civica Biblioteca di Bergamo, la denominazione è Alzano Inferiore.
Nello statuto conservato al Museo Civico Correr di Venezia dell’anno 1505 ed in quello conservato alla Biblioteca del Senato di Roma compare la denominazione di Alzano di Sotto.

Non è possibile, in genere, datare esattamente l’origine dei comuni rurali, come Alzano, che non erano sede di contea o vescovado e che nello Statuto di Bergamo erano indicati come Comuni de foris. Tuttavia si può indicare il periodo, tra il 1170 e il 1240, quando in tutto il Bergamasco, diverse comunità giunsero a regolare i rapporti con i propri signori, generalmente con patti in forma di investiture, che erano trasmissione del possesso dei diritti signorili, dietro pagamento di forti somme di denaro e/o la corresponsione in perpetuo di un censo annuale. Secondo le situazioni, diversa era l’estensione dei poteri del signore del Comune.

Anche le comunità di Alzano e di Nese si affrancarono dalla tutela del vescovo di Bergamo e dal gastaldo, suo rappresentante nella curia di Albino, con sede nel castello lungo il Rio Re.

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