Nese

Il toponimo di Nese è di origine sconosciuta, è il torrente Nesa che da il nome a Nese o è il paese che da il nome al torrente? Non si sa. Comunque le prime notizie di Nese si hanno già nel 1° secolo dopo Cristo .La lapide rinvenuta murata nel campanile della chiesa parrocchiale di S. Giorgio ne attesta l’esistenza con Brumano già poco dopo la conquista romana.

In quel tempo Nese controllava la strada che portava alla valle Brembana, questa saliva dal vicolo Plorzano (S. Caterina) proseguiva ai piedi delle colline passando per Marzanica, Torre Boldone, Larianica (Ranica), Nese, saliva a Monte di Nese, scendeva a Poscante e proseguiva per la valle. I primi documenti risalgono all’anno 810 dove un certo “Abelli abitator in Anesio” vendeva il suo fondo, e poco dopo nel 987 si cita “ in vico et fundo Annexie, locus qui dicitur Maro”. Gli statuti del 1331 di Bergamo ci dicono che Nese è un comune autonomo. Nel 1392 il comune stabilisce i propri confini e in un documento del 1466 , ora andato forse perduto , sancisce la separazione dal comune di Ponteranica con il quale faceva comune. Nel 1596 Giovanni da Lezze ci informa che il comune comprendeva Busa, Gustinelli, Belvedere, Tresca di Sotto, Burro, Nesa e Grumello ed aveva abitanti 456, . Gli abitanti si dedicavano all’agricoltura che si sviluppava attorno alle rive del torrente Nesa e sulle colline circostanti, ne sono testimonianze i piani scavati dei vecchi ronchi, vi era anche una miniera d’argento di cui si sono perse ora le tracce. Il capitano veneto Alvise Contarini firma i “Capitoli e Regole” per la buona amministrazione del comune di Nese nell’anno 1749. Nell’archivio Fantoniano di Rovetta è stato rinvenuto un bellissimo disegno con lo stemma del comune di Nese eseguito dall’architetto G.B. Caniana.

Con la caduta della Repubblica Veneta nel 1797 Nese fa parte del Cantone di Alzano, dopo i burrascosi anni del dominio Napoleonico Nese riprende la sua autonomia. Alla fine dell’anno 1925 Olera passa dal comune di Poscante al comune di Nese così pure Monte di Nese. Altro passaggio cruciale della sua storia è dell’anno 1939, quando per decreto regio Nese passerà al comune di Alzano Lombardo.

La chiesa parrocchiale di S. Giorgio

Anticamente dipendente dalla Pieve di Seriate, costruita negli anni del 300” sul perimetro dell’attuale, era in stile gotico a forma rettangolare, la sagrestia attigua era piuttosto angusta, tre soli altari ne adornavano l’interno dedicati a S. Agnese, S. Maria e S. Bernardo. All’esterno un portico la circondava tutta con affreschi di Antonio Vivarini, sec. XV, tolti nel 1851 al rifacimento della chiesa e venduti (pare che siano custoditi dall’editore Vallardi di Milano). Su progetto dell’architetto Berlendis di Bergamo negli anni del 1846- 1851 fu rinnovata completamente in stile neoclassico. All’interno vi sono notevoli dipinti che vanno da Jacopo Negretti detto Palma il Giovane, a Carlo Ceresa , a Giovanni Carobbio, Giampaolo Cavagna. Anche nella sacrestia vi sono notevoli opere pittoriche, tra le quali spicca un’Assunta del Malinconico (attribuzione), oltre a dipinti di Antonio Cifrondi e di Enea Salmezza.

Notizie storiche

L’insediamento umano sul territorio del cessato Comune di Nese fu molto antico. Dalla carta archeologica della Lombardia le tre schede su Alzano Lombardo si riferiscono al territorio del cessato Comune di Nese. La più antica documentazione scritta è citata da Angelo Mazzi in Corografia Bergomense, dove a pag. 338 risulta un atto dell’anno 910 in cui compare un certo “Abelli abitator in Anesio” e un successivo atto dell’anno 987 in cui è citato “in vico et fundo Annexie, locus qui dicitur Maro”.

Gli abitanti di Nese ottennero l’autonomia comunale dal vescovo di Bergamo nel sec. XIII.

Secondo gli Statuti di Bergamo del 1331 e del 1421 Nese era in quell’epoca Comune a sé.

Nel 1596 il Comune di Nese era composto dalle contrade di Nese, Busa, Zambelli, Mustinelli, Belvedere, Tresca di Sotto, Burro, Mezzo, Nesa e Grumello; aveva 474 abitanti ed aveva un’entrata di 600 lire annue dovute alla rendita della produzione di castagne dei boschi comunali. All’anagrafe veneta del 1776 contava 758 abitanti.

Di seguito la sequenza delle diverse appartenenze istituzionali di Nese nel periodo napoleonico ed austriaco:

  • nel 1797 Nese divenne parte del Cantone di Alzano;
  • il 6 marzo 1798 fu assegnato al III Distretto di Alzano Maggiore
  • il 6 settembre 1798 al XII Distretto della Nesa;
  • il 13 maggio 1801 passò al I Distretto di Bergamo;
  • il 27 giugno 1804 al IX Distretto della Nesa;
  • nel giugno 1805 al Cantone VI di Alzano Maggiore del I Distretto di Bergamo;
  • dal 1 gennaio 1810 al 12 febbraio 1816, con Alzano Sopra, fu aggregato ad Alzano Maggiore;
  • dal 12 febbraio 1816 riprese la sua autonomia come Comune del VI Distretto di Alzano Maggiore
    nel 1853 fu assegnato al Distretto II di Bergamo;
  • dal 23 ottobre 1859 fece parte del VIII Mandamento del Circondario Provinciale di Bergamo

Nel 1820 il Comune era composto dalle contrade di Nese con la chiesa di S. Giorgio, Grumasone con chiesa di S. Maria Assunta, Busa con la chiesa della Trinità, Burro con chiesa di S. Bernardo. La Parrocchia di S. Giorgio dipendeva dalla pieve di Seriate, e vi erano opere pregiate di Cifrondi, Cavagna, Palma il Giovane e Ceresa. Esisteva la Congregazione di Carità e nell’attività produttiva agivano alcuni mulini ed un filatoio.

Nel 1925 aggregò la frazione di Olera e nel 1928 quella di Monte di Nese, entrambe staccatesi dal Comune di Poscante. La frazione di Olera nel 1228 dipendeva dal Comune di Zogno e nel 1471 da quello di Poscante. Olera fu sicuramente Comune autonomo sino a metà secolo XV poiché gli Statuti di Bergamo del 1260, del 1331 e del 1421 rilevano costantemente Olera come Comune a sé. L’aggregazione di Olera a Poscante fu ostacolata da parte degli abitanti di Olera che nel sec. XVI rifiutarono la composizione dell’estimo con il Comune di Poscante.

Olera mantenne le sue strutture di Vicinìa, il diritto di elezione dei propri Sindaci per le cause con i privati, con lo stesso Comune di Poscante, con quello di Ponteranica e con gli altri Comuni vicini, come risulta dalla copiosa documentazione depositata presso la Civica Biblioteca A. Mai di Bergamo. Nel 1596 Olera era una contrada di Poscante.

L’aggregazione con Poscante trovava riscontro nelle situazioni simili di altri piccoli Comuni, per la volontà e l’interesse dei Governi a creare maggiori basi fiscali e migliori forme di convivenza e sussistenza economica delle popolazioni. In particolare lo sfruttamento dei pascoli alti e dei boschi fece convergere e spesso anche contrapporre le popolazioni sparse nei villaggi posti tutt’intorno all’areale montano.

Non solo Olera ma anche Nese e Brumano avevano comunicazioni con Poscante ed altri centri della Valle Brembana Inferiore. Una lunga contesa, nel sec. XVI, oppose Olera a Poscante e a Ponteranica e fu tanto forte e radicata da riflettersi negli atti dell’archivio in una causa per diritti di pascolo dell’anno 1873 con antecedenti risalenti all’anno 1476.

Negli anni 1911 e 1912 ebbe inizio il movimento che portò al decreto n. 2507 del 31 dicembre 1925 con cui Olera fu staccata da Poscante ed aggregata al Comune di Nese. Anche il Consiglio Comunale di Poscante fu concorde sulla separazione.
I motivi furono ben esposti da 45 capifamiglia di Olera in un ricorso presentato al Prefetto.

Innanzitutto Olera e Poscante si trovavano in territori geograficamente separati poiché collocati sui versanti opposti del Monte Canto, distavano tra loro 8 km, mentre il Comune di Nese era a soli 4 km ed offriva migliori vie di comunicazione e più agevoli servizi con l’indubbio vantaggio di un’economia in forte sviluppo. Infatti circa 150 donne di Olera erano impiegate nelle fabbriche di Nese.

Tra Olera e Poscante non vi erano strade carrozzabili, ma solo sentieri e mulattiere. Già da anni Olera per le difficili comunicazioni con Poscante riceveva l’assistenza medica e ostetrica da Nese ed Alzano Maggiore ed il servizio postale era svolto con Nese e non con Poscante. La Parrocchia faceva parte della Vicaria di Alzano Maggiore. Si tenga presente che in Nese operavano gli industriali Pesenti e Donadoni e che rappresentanti di queste famiglie facevano parte della Amministrazione comunale e ad essa non facevano mancare contributi e donazioni. Con decreto prefettizio del 17 marzo 1919 il Sindaco di Nese fu autorizzato ad accettare la donazione di Pier Antonio Pesenti in lire 30.000 del Consolidato Italiano al 5%, per celebrare la vittoria della guerra con il ricongiungimento all’Italia di Trento e Trieste. Vi fu anche la donazione Daniele Pesenti e Giuseppina Franzi Pigna di 50.000 lire pure del Consolidato Italiano al 5%. Da ultimo, i capifamiglia avevano sostenuto che già in antico Olera era separata da Poscante, da Nese e da Ponteranica poiché nelle mappe censuarie le comunità presentavano confini ben distinti. Il distacco da Poscante chiuse anche un lungo periodo della storia di Olera e di Monte di Nese, comunità fondate sull’economia montana e sullo sfruttamento delle risorse di boschi e pascoli in via di progressivo abbandono di fronte allo sviluppo industriale. Significativa la comunicazione del Comune di Poscante con cui si rilevavano i dati del censimento del bestiame di Monte di Nese. I capi di bestiame nei soli tre anni rilevati mostrano un consistente calo; se nel 1927 vi erano 373 capi, questi erano solamente 226 nel 1929. Monte di Nese fu Comune in epoca comunale dal 1281. Nel 1596 non risultava aggregato a Nese. All’anagrafe veneta del 1776 fu citato come “Comune della Valle Seriana Inferiore in parte, e in parte di Poscante”, contava 256 abitanti. Dal 17 aprile 1797 fu Comune del Cantone di Alzano; dal 6 marzo 1798 del Distretto III di Alzano Maggiore; dal 26 settembre 1798 del Distretto della Nesa; dal 13 maggio 1801 del Distretto I di Bergamo; dal 27 giugno 1804 fu aggregato al Comune di Poscante del Cantone di Zogno poi del Distretto di Zogno; dal 12 febbraio 1816 fu Comune autonomo del VI Distretto di Alzano Maggiore; dal 23 novembre 1818 fu aggregato nuovamente a Poscante del Distretto II di Zogno.

Il cessato Comune di Nese aggregò le frazioni di Olera con R.D. n. 2507 del 31 dicembre 1925 e di Monte di Nese con R. D. n. 378 del 16 febbraio 1928, entrambe staccatesi dal Comune di Poscante. Poscante fu aggregato al Comune di Zogno. Con R.D. del 6 luglio 1939 n. 1279, il Comune di Nese con le frazioni di Olera e Monte di Nese fu infine unito al Comune di Alzano Lombardo.

Gli organi di governo

Nel 1596 il Comune di Nese aveva 474 abitanti ed una entrata di 600 lire annue dovute alla rendita della produzione di castagne nei boschi comunali. Il Comune era governato da un Console coadiuvato da due Sindaci e da quattro Credendari. Si producevano frumento, castagne e vino, sufficienti solo per quattro mesi. Si fabbricavano panni bassi e funzionavano quattro mulini azionati dall’acqua delle rogge, due folli da panni e due segherie. Vi erano le chiese di S. Giorgio, di Santa Maria e della Santa Trinità. La Misericordia, governata da quattro Sindaci eletti dal Comune, aveva un’entrata di 150 lire annuali, erogate in sussidi ai poveri.
Non sappiamo se Nese avesse adottato un proprio statuto comunale o se applicasse le norme statutarie della città di Bergamo. Conosciamo però quanto i Rettori Veneti avevano disposto per Nese sul finire del sec. XVIII dai provvedimenti del capitano di Bergamo Alvise Contarini emanati nel 1749, “Capitoli e regole per la buona direzione e governo del Comune e Luoghi pii di Nese”.
Dopo i primi cambiamenti del 1859, la riforma amministrativa del nuovo Regno d’Italia sotto la dinastia dei Savoia si attuava con le leggi del 1862 e del 1865. Con il Regio decreto n. 207 del 2 febbraio 1926 furono abolite le funzioni dei Sindaci, delle Giunte e dei Consigli comunali. Le amministrazioni comunali erano rette temporaneamente dai Commissari Prefettizi in attesa di procedere alla nomina del Podestà, i nuovi unici amministratori dei Comuni. Rocco Salatino fu l’ultimo Commissario Prefettizio in carica, cessò nel 1939 anno dell’aggregazione di Nese ad Alzano Lombardo.

L’attività

Una sommaria indicazione dell’attività si evidenzia in modo sintetico ma esauriente dall’inventario dell’archivio e, in particolare, dalle seguenti pratiche:

  • la determinazione dei confini e per l’aggregazione di Olera e di Monte di Nese al Comune di Nese (1878-1928);
  • la lunga causa per diritti di pascolo del 1873 con gli atti prodotti in giudizio che contengono copie di altri atti antecedenti, uno dei quali risale al 1486;
  • il regolamento, la costruzione e l’ampliamento del cimitero (1887-1934)
  • le ricognizioni e la gestione degli usi civici, dei livelli, con il loro regolamento e la loro liquidazione (1855-1941);
  • gli atti del Legato Pesenti ed il progetto della Casa del Fascio (1918-1938);
  • le pratiche per l’erogazione di sussidi alle famiglie dei militari (1935-1936);
  • gli atti per il Patronato scolastico e per la erogazione del premio della bontà Maria Valli, istituito e sostenuto dal padre Alessandro Valli, e gli atti per i lavori di sistemazione della scuola di Burro (1913-1938);
  • l’istituzione e la gestione del servizio postale (1909-1927);
  • i pochi atti per la costituzione (1913-1916) e lo Statuto del Patronato scolastico di Nese.

L’archivio

Dal censimento promosso dalla Regione e Soprintendenza di Lombardia pubblicato l’anno 1988 l’archivio del Comune cessato di Nese è corredato di inventario sommario dell’anno 1950 ed ordinato secondo il titolario legislativo delle XV categorie, ha una consistenza di 86 buste e registri (1786-1939). Sulla base del controllo effettuato in archivio si precisa:

  • i registri di protocollo dal 1932 e quelli delle deliberazioni dal 1873 si trovano collocati con gli atti della I categoria, Amministrazione comunale;
  • i conti consuntivi dal 1935 sono nella V categoria, Finanze;
  • i registri di popolazione sono nella XII categoria, Stato civile e Anagrafe.

Sono state rilevate gravi carenze con la totale assenza di carte per la XIV categoria, Diversi, e con la scarsità di atti della II categoria, Opere Pie e Beneficenza; della III, Polizia Urbana; della VI, Governo; della VII, Giustizia e Culto e della XIII, Esteri.
Mancano le cartelle originariamente segnate con i n. 69, 72, 75, 76, 77, che contenevano i registri di nascita, di morte, di matrimonio e di cittadinanza (11 registri, anni 1866-1939), i quali sono presso l’Ufficio anagrafe.

Presso l’archivio di deposito nell’edificio del Comune sono stati rilevati n. 8 registri degli anni 1864 e 1911, tra cui i due registri di popolazione di Olera con Poscante, il registro dei sussidi militari (1939) e quello delle pensioni (1920).
A seguito della aggregazione del Comune di Nese e del deposito del suo archivio nel municipio di Alzano Lombardo si evidenziò l’esigenza del riordino e dell’inventariazione che si concluse l’anno 1950.

La deliberazione presa dal Podestà di Alzano Lombardo, il 29 settembre 1938, per le modalità e condizioni della aggregazione di Nese, stabiliva al paragrafo 7° che “tutto il mobilio, scaffali, archivio di deposito, cancelleria, stampati, ecc. passeranno in proprietà al nuovo Ente e saranno trasportati ad Alzano Lombardo”.

La scelta di mantenere l’ordinamento del riordino e dell’inventariazione approvati dalla Soprintendenza nel 1950, ha limitato il nostro intervento al controllo della congruità tra inventario ed archivio ed alla redazione informatica degli atti seguendo l’ordinamento del 1950. L’originaria numerazione di cartelle e fascicolo è stata mantenuta in parentesi tonda (tranne alle cartelle 1 e 2 ove coincide con la nostra). Nostra la intitolazione e la numerazione progressiva dei fascicoli per ogni singola cartella.

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