La storia

Risalgono al VI secolo A.C. i più antichi insediamenti abitativi nel territorio Alzanese. Alle popolazioni di origine ligure, si sostituirono, attorno al 400 A.C., quelle del gruppo celtico, che costruirono i primi villaggi rurali. La presenza romana nel I° secolo D.C. è documentata da un frammento di lapide rinvenuto nell’800 nel campanile della chiesa di S. Giorgio a Nese ed ora conservato nel museo archeologico di Bergamo. Il nome deriva da Praedium Alicianum (Podere Aliciano) assegnato, in epoca romana, alla Gens Alicia. I tracciati stradali realizzati dai romani gettarono le basi per il successivo sviluppo economico. Dopo un lungo periodo caratterizzato da invasioni barbariche di popolazioni che provenivano dal nord Europa, nel 975, per volere di Ottone II Alzano diventò il feudo del vescovo di Bergamo. Nel 1263 la stesura degli Statuti Comunali sancirono la costituzione della comunità Alzanese. Nel ‘Porteghet’, l’antico Palazzo della Ragione, si riunivano i rappresentanti delle quattro contrade per amministrare il borgo di Alzano. Successivamente si alternarono periodi di pacifica convivenza a feroci e violente dispute tra fazioni diverse: memorabile, nel 1405, l’invasione delle truppe comandate da Facino Cane che, al comando di 2000 cavalieri, seminò panico, distruzione e lutti tra l’intera popolazione. L’avvento della ‘Serenissima’, presente nella Bergamasca sin dal 1428, venne accolto con favore dalla popolazione, che desiderava maggiore stabilità politica. Lo sviluppo di attività commerciali ed artigianali legate soprattutto alla lavorazione della lana portò maggiore prosperità alle famiglie alzanesi. Un grave colpo alla vita sociale, familiare ed economica arrivò con la grande epidemia di peste che nel 1630 dimezzò la popolazione. Superato questo periodo di desolazione, gli Alzanesi ripresero attività artigianali come la filatura, la tessitura e la fabbricazione della carta.

Nel settecento la dominazione veneta divenne particolarmente opprimente, tiranneggiando spesso la popolazione con tasse e gabelle imposte per limitare lo sviluppo economico. Per questa ragione l’arrivo di Napoleone fu salutato con gioia. In realtà, anche in questo periodo, non mancarono soprusi e limitazioni di ogni sorta ed il territorio fù più volte saccheggiato.

Durante le guerre d’indipendenza furono molti gli alzanesi che si distinsero per il loro valore e non pochi furono coloro che si arruolarono tra le fila dei Garibaldini. La seconda metà dell’ottocento è segnata da notevoli cambiamenti storici che si riflettono sulla vita economica e sociale della comunità. Ad Alzano si sviluppano in particolare le industrie del cemento e della carta; alle tradizionali attività artigianali e agricole si sostituisce il lavoro nelle fabbriche. Ancora oggi gli edifici che hanno dato i natali all’Italcementi sono la testimonianza di questi sviluppi e rappresentano una testimonianza di archeologia industriale della zona.

L’unificazione di Alzano Maggiore con Alzano Sopra (1927) e di Nese (1939) costituisce, assieme alle frazioni di Monte di Nese e Olera e le località di Burro e Brumano, l’entità territoriale dell’attuale comune di Alzano Lombardo.

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